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Cupertino studia Apple Watch con Face ID e doppia fotocamera nel cinturino

Quello iniziato con le ultime generazioni di Apple Watch – l’arrivo del chip LTE con eSIM – è un processo che porterà al graduale abbandono di iPhone nel quotidiano e che vede il suo naturale proseguimento in un nuovo brevetto. Ciò su cui starebbe lavorando Apple è un Apple Watch dotato di più fotocamere, qualcuna perfino installata sul cinturino, che consentirebbe di acquisire fotografie e video direttamente dal polso, senza l’ausilio di un iPhone.

Ora, prima di immaginarci tutti Michael Knight con una telecamera-spia nascosta nell’orologio, è interessante analizzare come ciò potrebbe funzionare su uno smartwatch. Apple infatti è consapevole che non sarà possibile portare una applicazione simile a quella di iPhone su Apple Watch proprio per la peggiore esperienza d’uso che si avrebbe gestendo un software così complesso su un display di una manciata di pollici.

Apple Watch con Face ID, nel brevetto le telecamere finiscono sul cinturino

Il segreto sarebbe proprio nelle due telecamere installate nel cinturino, tutte e due grandangolari in modo da poter catturare una più ampia porzione di immagine e capaci di combinare quanto ripreso in un unico scatto o video, montato, ridimensionato e corretto dall’Intelligenza Artificiale.

In questo modo non ci sarebbe neppure il problema di dover tenere il polso perfettamente orizzontale, in quanto il lavoro sporco lo fa il software, riconoscendo la scena e producendo l’immagine desiderata (ovviamente con la possibilità di effettuare un ritaglio manuale se il risultato non convince).

Dal brevetto si scopre che questa interessante tecnologia diverrebbe ancora più utile con le videochiamate in FaceTime. Apple starebbe infatti studiando un modo per portarle su Apple Watch sfruttando questo sistema multi-camera combinato ai sensori per il riconoscimento facciale, che manterrebbe così il volto dell’utente sempre al centro del fotogramma anche se il polso si sposta.

L’azienda starebbe pensando proprio a tutto, proponendo una soluzione anche qualora le telecamere finissero fuori portata. Immaginate di avviare una videochiamata e proseguirla portando a casa le buste della spesa: in casi come questo, se nessuna telecamera riesce ad inquadrare adeguatamente il volto dell’utente, il sistema proporrà una sorta di virtualizzazione del volto, creata in precedenza grazie ai dati raccolti dal Face ID.

In alternativa può essere visualizzato una sorta di alter ego 3D che muoverà occhi e bocca in tempo reale, con tanto di mimica ed espressioni facciali, secondo quanto staremo dicendo in quel momento. Un po’ inquietante, certo, ma è una tecnologia che in realtà stiamo già sperimentando con le Animoji e che garantirà una certa continuità alla videochiamata, fino a quando le telecamere non torneranno a inquadrare il volto dell’utente.

Delle videochiamate FaceTime su Apple Watch se ne parla dal 2015 e questo nuovo brevetto – presentato per la prima volta nel settembre del 2016 e attribuito agli inventori Seung Wook Kim e Megan A. McClain – costituisce un altro tassello verso una sua futura possibile integrazione. Non sappiamo su quale generazione di Apple Watch potrebbe vedere la luce né possiamo prevedere un eventuale cambio di direzione.

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