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Sono passati ormai cinque mesi da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. In questo periodo, un numero senza precedenti di profughi ha lasciato il Paese. A fine giugno se ne contavano più di 7 milioni. Da subito gli Stati più vicini hanno aperto i loro confini e l’Unione Europea si è mossa garantendo ai profughi la protezione temporanea, attivando la direttiva 55/2001.

Quasi 150.000 persone in fuga hanno scelto l’Italia. Il moto di accoglienza che si è generato è stato in controtendenza rispetto al passato: abbiamo accolto subito, con slancio e dal basso, grazie anche ad un forte protagonismo delle organizzazioni del secondo welfare. Il nostro Laboratorio ha seguito la questione raccontando varie esperienze dal campo – come quelle di Refugees Welcome e di Caritas Italiana– parlando con le istituzioni – come ANCI – e interrogando degli esperti – come il sociologo delle migrazioni Maurizio Ambrosini.

Dopo cinque mesi dallo scoppio del conflitto, però, ci siamo chiesti se quello che sta accadendo resterà un’eccezione, o porterà un cambiamento per il sistema d’accoglienza italiano. Abbiamo provato a capirlo ascoltando le storie di chi viene accolto e di chi accoglie.

Ve le raccontiamo nel primo podcast di Percorsi di secondo welfare: “Storie di accoglienza”. Le quattro puntate, curate da Giulia Greppi e Paolo Riva, sono disponibili su Spotify da domenica 24 luglio.