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Il Fondo per la Repubblica Digitale è stato istituito all’inizio del 2022 allo scopo di rafforzare le competenze digitali e ridurre il digital divide1 nel nostro Paese, contribuendo in tal modo a contrastare alcune delle disuguaglianze che lo interessano. A dicembre si erano chiusi i primi due bandi promossi dal Fondo, dedicati rispettivamente a donne e NEET, e in questi giorni sono stati resi noti i 23 progetti selezionati.

Come ha spiegato Daria Perrotta, Presidente del Comitato di Indirizzo strategico del Fondo “in tempi record sono stati assegnati circa 13 milioni di euro di contributi a beneficio di NEET e donne” al fine di “accrescere le competenze digitali, con particolare riferimento al mondo del lavoro, per sostenere la società nell’esercizio della cittadinanza attiva”. 

Giovanni Fosti, Presidente dell’impresa sociale che gestisce il Fondo, ha sottolineato che “così iniziamo a mettere in campo risorse per individuare e sperimentare i progetti più efficaci rispetto a due elementi: l’impatto e la scalabilità. In questo modo si concretizza la volontà di “contrastare l’esclusione digitale per realizzare una società più giusta ed equa, costruendo così quelle competenze necessarie per il futuro del Paese”.

Come funziona il Fondo, in breve

Il Fondo per la Repubblica Digitale, mutuando la positiva esperienza del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile (di cui vi avevamo raccontato qui, qui e qui), si basa su una collaborazione tra Pubblico e privato sociale che vede in prima fila il Governo e ACRI, l’associazione che riunisce la Fondazioni di origine bancaria.

Nel periodo 2022-2026 il Fondo sarà alimentato grazie a un investimento complessivo di  350 milioni di euro garantito dalle Fondazioni di origine bancaria (a fronte di un credito di imposta variabile tra i 65% e il 75%), che avrà l’obiettivo è sostenere progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale. Il Fondo, attraverso appositi bandi, mira a selezionare i più efficaci e, mediante valutazione d’impatto, individuare successivamente quelli che possono essere resi strutturali e permanenti. Tali azioni devono rientrare nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La gestione del Fondo è affidata a un’impresa sociale che si occupa della redazione e la pubblicazione di bandi, l’istruttoria ex ante delle proposte di progetto, il monitoraggio la selezione e approvazione dei progetti idonei.

Le caratteristiche dei progetti selezionati

A ottobre 2022 sono stati pubblicati i primi due bandi del Fondo volti a individuare progetti dedicati a gruppi particolarmente esposti al rischio di disuguaglianza: da un lato il bando Futura, che si rivolgeva alle donne, dall’altro il bando Onlife, dedicato ai NEET cioè i giovani che non studiano, non lavorano e non sono coinvolti in processi formativi. Nel complesso sono pervenute 320 proposte progettuali presentate da enti del Terzo Settore, enti privati senza scopo di lucro ed enti pubblici.

Dei progetti inviati ne sono stati selezionati 23 (qui l’elenco completo), 11 di Futura e 12 di Onlife. Di questi, 8 hanno carattere nazionale, 9 si svolgeranno nel Sud e Isole, mentre 6 avranno luogo nel Nord e Centro del Paese. Nel complesso  gli attori coinvolti sono 193 tra enti del Terzo Settore, soggetti pubblici, Università, imprese, enti di formazione, Istituti Tecnici Superiori, agenzie per il lavoro e soggetti che hanno un forte radicamento sul territorio di intervento2.

La compagine dei soggetti ricalca la dimensione di partnership tra profit e non profit che sta alla base delle iniziative, volte a formare i beneficiari sulle competenze digitali di base e avanzate e migliorare così la loro condizione professionale. È interessante segnalare che una percentuale del contributo (il 20% per Onlife e il 15% per Futura) verrà erogata secondo il principio pay for performance, ovvero in base ai risultati raggiunti in termini di nuova occupazione o miglioramento della posizione lavorativa.

In questo senso, molti progetti prevedono un percorso formativo su due livelli: uno di base, che vuole offrire corsi di alfabetizzazione informatica e digitale, e uno avanzato, dedicato a competenze specifiche nell’ambito del web design, robotica, blockchain, realtà aumentata e virtuale, intelligenza artificiale e a particolari figure professionali3.

Alcuni progetti che saranno sostenuti

Tra i progetti selezionati del bando Onlife c’è Train for Digital che ha come capofila la Fondazione ITS MITA – Made in Italy Tuscany Academy dedicato al settore della moda. L’iniziativa nazionale si svilupperà con Confindustria Moda, che permetterà una forte connessione con le aziende di riferimento. Inoltre, è previsto il supporto dello IED, che si occuperà della formazione in ambito retail e visual digitale.

Altra proposta valutata positivamente è CODE – Creating Opportunities for Development and Employment, che vede come soggetto responsabile Intellegere Società Cooperativa Sociale. L’iniziativa, che si svilupperà tra le città e le province di Catania e Palermo, è focalizzata su due percorsi formativi:  Java Web Developer e Frontend Developer.

C’è poi NEXT GEN: Be your digital revolution, presentato dalla Fondazione Saccone: per i NEET della Campania è stato ideato un programma su automazione, robotica, intelligenza artificiale, data science che si servirà di strumenti didattici come micro-learning, gamification e tools interattivi.

Tra le progettualità selezionate per il bando Futura, c’è invece DIGITAL WOMEN – Digital skills in Tourism, Cultural Heritage and Artistic Assets, che ha come capofila il Centro Studi Turistici. Le attività saranno orientate a sviluppare competenze digitali nell’uso di software e applicazioni funzionali per lo sviluppo delle filiere del turismo e dei beni culturali-artistici, in particolar modo su quattro aree tematiche: realtà aumentata, applicazioni e software di e-business, social media management e utilizzo di stampanti 3D.

Le donne migranti e quelle escluse dal mercato del lavoro sono al centro del progetto IT.AC@ – In viaggio verso il futuro proposto da Informatici Senza Frontiere APS. Il progetto è un viaggio a più tappe verso professionalità 2.0, con diversi livelli di accrescimento delle competenze digitali e delle soft skills, pensato per garantire migliori opportunità professionali.

G.I.L.D.A Inclusività di Genere e Informatica per nuove Lavoratrici in un Domani Accessibile, promosso dall’I.T.S. Alessandro Volta Nuove tecnologie della vita di Palermo, si ispira alle antiche associazioni dei mestieri, qui declinate in chiave digitale.

Note

  1. Il divario esistente – per ragioni economiche, educative, infrastrutturali, sociali, demografiche e di genere – tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione (come computer, tablet, connessione internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale.
  2. Tra i partner sostenitori figurano enti come Accenture, Cisco Systems, Confindustria, Fondazione Adecco ETS, GiGroup S.p.a., Randstad Italia S.p.a., Confcommercio, ING Banks, Intesys S.r.l. e Umana S.p.a. Diversi progetti prevedono il coinvolgimento di attori for profit con una pluriennale esperienza a cui è affidata la formazione, come Talent Garden, Adecco Formazione S.r.l., TIM S.p.a., IED Istituto Europeo di Design, Umana Forma, Mevaluate Holding Ltd, Mygrants S.r.l, Develhope S.r.l., AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico), Epic Education S.r.l. Presente anche il mondo accademico, come l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, l’Università di Camerino, la Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA), la Fondazione Ortygia Business School e il Centro di ricerche europeo di tecnologie, design e materiali (CETMA). 
  3. Ad esempio RAM (Reputation Audit Manager) e RATER (Reputation And Trust Expertise Representative), Data Engineer, Data Analyst, IT Support e Cyber Security Specialist, Digital Marketing Analyst e UX Designer, Web Front End Developer, Full Stack Developer
Foto di copertina: Fondo per la Repubblica Digitale